Sulla sommità del colle Monfalletto, maestoso, imponente, venerando, s'innalza un cedro del Libano; può essere scorto da qualunque punto dei confini che circoscrivono la zona di coltivazione delle uve Nebbiolo per la produzione del vino Barolo; dal luogo in cui sorge, vicendevolmente, si possono distinguere i punti caratteristici, gli avvallamenti, il profilo dei colli mediante i quali, tutto intorno, questi confini possono essere individuati, offrendo così la possibilità di valutare l'estensione della zona.
L'albero fa parte della storia e delle tradizioni di queste terre; fu posto a dimora da Costanzo Falletti di Rodello ed Eulalia Della Chiesa di Cervignasco, ascendenti degli attuali beneficiari Cordero di Montezemolo, a ricordo delle loro nozze celebrate nel 1856 e quale simbolo del loro amore per la terra.
Secondo quanto tramanda la tradizione di famiglia, i giovani sposi auspicavano che tale sentimento si serbasse sempre saldo nell'animo dei loro discendenti; l'albero a poco a poco sarebbe cresciuto maestoso e longevo: doveva rammentare questo loro desiderio alle generazioni future. Il colle è denominato Monfalletto dall'antico Mons Fallettorum poi Mont Falet, ovvero Monte dei Falletti.
La proprietà del Monfalletto è sempre stata della famiglia dal 1340. Oggi sono 19 le generazioni attraverso cui la proprietà è rimasta in famiglia, mai venduta, acquisita o divisa. L'origine deriva però, come accennato, dalla famiglia Falletti che era la più importante famiglia nobile delle Langhe. I Falletti si sono divisi in molti rami durante il Medioevo e in particolare quello originario di La Morra possedeva la proprietà all'Annunziata.
L'ultima discendente Falletti (marchesa Luigia Falletti di Rodello) ebbe una sola figlia, che sposò un Cordero di Montezemolo (nobile famiglia originaria di Mondovì) con cui ebbe un solo figlio: Paolo Cordero di Montezemolo. I genitori di Paolo morirono quando aveva pochi anni, quindi Paolo fu cresciuto dalla nonna Luigia. Quando questa morì, nel 1941 le proprietà della nonna (compreso il Monfalletto) furono ereditate direttamente all'unico nipote in vita, ossia Paolo Cordero di Montezemolo.
La famiglia Falletti si è estinta con la marchesa Luigia ma si può dire che la proprietà del Monfalletto è rimasta comunque in famiglia ed ereditata per linea diretta. Paolo è morto nel 1988. Giovanni ed Enrico (figli di Paolo) hanno seguito l'azienda fino al 2007. Enrico ha venduto le sue quote nel 2007 a Elena ed Alberto, figli di Giovanni.
La cantina è sempre stata a La Morra, nel palazzo di famiglia (ancora di proprietà ma attualmente disabitato) e la cantina che c'è adesso al Monfalletto è stata costruita nel 1979-1980. Dove un tempo vi era solo la cascina, con stalla, pagliaio e casa per i mezzadri, ora ci sono l'ufficio e la dimora privata, continuamente ristrutturati e ampliati fin dal 1992. L'azienda si estende attualmente su 35 ettari, per la maggior parte raggruppati in un unico corpo a La Morra, nel cru Monfalletto-Bricco Gattera.